Alcuni di questi lavori d’olfatto sono molto noti; pensiamo ai cani antidroga, quelli addetti alla ricerca di banconote, di tabacco e di esplosivi. Sono tutte attività che in Italia vengono svolte in via esclusiva da cani delle Forze dell’Ordine.

In altri Paesi è applicato un sistema duale, nel quale anche l’attività formativa privata è utilizzata e valorizzata. Ma in Italia il principio di sussidiarietà non ha avuto molta accoglienza.

  • CANI ANTIDROGA

Furono gli israeliani ad addestrare e utilizzare, per primi, i cani antidroga. In Italia, a seguito del propagarsi del contrabbando di stupefacenti, nel 1976 fu avviato il primo corso di specializzazione per conduttore cane antidroga.

Nell’anno precedente, alcuni agenti della Guardia di Finanza parteciparono ad un corso tenutosi nel 1975 a Front Royal - Virginia e diretto da istruttori del Servizio Doganale degli Stati Uniti. In quella occasione fu acquisito il Custom dog training manual, poi tradotto in italiano ed utilizzato durante lo svolgimento dei corsi dei finanzieri italiani.

Al termine del corso antidroga, i cani sono in grado di riconoscere e segnalare la presenza di prodotti cannabinoidi, oppiacei, cocaina e derivati, ecstasy, allucinogeni ed anfetamine. Attualmente anche l’Arma dei Carabinieri, la Polizia di Stato e la Polizia Penitenziaria hanno in forza cani antidroga.

  • CANI ANTIVALUTA

 Fu nel 2009 che, per la prima volta, il Gruppo della Guardia di Finanza di Malpensa utilizzò per la prima volta le unità cinofile antivaluta. Nel 2008, infatti, i nostri finanzieri avviarono una collaborazione con l’amministrazione finanziaria britannica e con il Corpo di polizia inglese, lo United Kingdom Border Agency - Detection National Operation.

Attualmente le unità cinofile sono presenti presso quasi tutti gli aeroporti italiani.

  • CANI ANTITABACCO

Nel 2013 la Guardia di finanza ha avviato l’addestramento, in via sperimentale, di cani per la ricerca di tabacchi di contrabbando. Nel 2014 grazie è tato firmato del protocollo d’intesa tra il Corpo e la Philip Morris Italia S.r.l.

Queste unità cinofile sono destinate ad operare nelle aree geografiche più sensibili al fenomeno del contrabbando di tabacchi e lavorati esteri.

  • CANI ANTIESPLOSIVI

l primo utilizzo dei cani sugli esplosivi, precisamente sulle mine, risale alla Seconda Guerra Mondiale. Fu poi in Algeria, dal febbraio 1959, durante la guerra di indipendenza che segnò la fine della presenza coloniale francese in Nord Africa, che l’Esercito francese utilizzò per la prima volta i cani da ricerca esplosivi. Successivamente, nella guerra del Vietnam, l’Esercito Statunitense impiegò i cani per individuare le trappole esplosive.

l Gruppo Cinofilo dell'Esercito Italiano, nasce il 1° luglio 2002 a Grosseto, nell'ambito del Centro Militare Veterinario.

Attualmente sia le Forze di Polizia che l’Esercito sono dotati di cani con questa specialità.

 

 

Con questo, però, non sono finite le sostanze illegali che un cane può individuare.

Sono stati addestrati cani per il rilevamento di:

  • fuochi pirotecnici

  • prodotti alimentari illegali

  • farmaci illegali

  • dvd

  • microspie

  • telefoni cellulari

  • armi

 

Le nostre scuole sono particolarmente specializzate nella preparazione di cani per la ricerca di microspie. Le bonifiche ambientali, effettuate con l’ausilio dei cani, sono molto più rapide di quelle eseguite con tecniche “umane”. Il servizio a destato notevole interesse da parte delle compagnie di investigazioni.